l'Uomo Nuovo sarà speciale...

Sto leggendo un bel libro che racconta un mucchio di cose interessanti.
Come, ad esempio, che coloro che salvarono la nostra cara Europa dal nazismo, alla fine della guerra reclutarono ufficiali e scienziati – che col nazismo avevano collaborato – raccogliendoli dai territori occupati dalla Germania durante il conflitto per trasferirli a Fort Bragg, dove furono messi a lavorare alla creazione di servizi segreti all’altezza delle ambizioni nordamericane, e gettando le basi di ciò che di lì a poco avrebbe preso il nome di CIA.
Poi racconta della “generosità” del Piano Marshall, con il quale gli Stati Uniti prestarono soldi a un’Europa - annichilita e incapace di innescare con le sue sole forze il volano della ricostruzione e dello sviluppo - che grazie ai soldi degli Stati Uniti (si badi bene: stampati all'uopo) poté acquistare dagli Stati Uniti prodotti e servizi forniti dagli Stati Uniti, ripagandoli, oltre che con gli interessi, con tanta eterna riconoscenza.
E poi racconta anche di quella volta, durante la guerra di Corea, quando gli statunitensi, incapaci di spiegarsi la determinazione dei nordcoreani a dare la vita in difesa della propria terra, attribuirono la loro resistenza e pervicacia e il loro valore a presunte tecniche avanzate di persuasione occulta con ricorso a sostanze chimiche o manipolazione psichica. Non riuscendo a trovare altre spiegazioni, arrivarono a credere e a far credere che i prigionieri di guerra nordamericani, mediante pratiche di controllo della mente studiate dai sovietici e dai cinesi, potessero essere programmati e, quando rimandati in patria, distruggere gli Stati Uniti. Si inventarono una serie infinita di eventi probatori, tra cui ovviamente l’immancabile operazione di propaganda culturale: un romanzo (Il candidato della Manciuria di Richard Condon) e un film (The Manchurian Candidate di John Frankenheimer del 1962, Va’ e uccidi è il titolo in italiano), che raccontano la storia di un soldato statunitense reduce di guerra che ritorna in patria e si scopre essere stato trasformato in una macchina per uccidere.
In realtà, come spesso accade (vedi le farneticazioni di Biden pochi giorni fa contro Putin), si attribuiscono ad altri le “qualità” di cui siamo capaci noi stessi, e infatti nei laboratori dei servizi segreti statunitensi, in quel frattempo, erano in corso esperimenti che avrebbero fatto impallidire Mengele, che avevano per obiettivo la creazione di un super-uomo – o meglio, un super-soldato – in grado di resistere a qualsiasi sollecitazione fisica e psichica per perseguire gli obiettivi nordamericani di sopraffazione dei territori occupati.
E così, ritornando col pensiero all’attualità, non riesco a fare a meno di pensare che in effetti - poveri Stati Uniti! - creare un super-uomo dotato di super-resistenza e super-intelligenza non è un obiettivo facile, e l’unica strada è certamente quella di realizzare dei robot, e lì in effetti bisogna dar loro atto che sono molto avanti, con la storia dei droni…
Evidentemente – e questa storia dei robot lo confermerebbe – anche e perfino gli Stati Uniti devono aver capito che realizzare uomini super-intelligenti è difficile, e che forse è meglio ripiegare su obiettivi meno ambiziosi ma più alla portata e, probabilmente, altrettanto proficui: se non si può creare un uomo super-intelligente, proviamo – devono avere pensato – a crearne uno super-deficiente…
A leggere i giornali e sentire i “maître à penser” dei telegiornali delle grandi catene informative, ma soprattutto constatando l’enorme quantità di persone che ci crede, bisogna ammettere che hanno ragione.

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