Non c’è bisogno di grandi analisi o di profonde conoscenze della Storia o del momento contingente: per avere la misura di quanto sia fallace, ipocrita e inaffidabile il sistema a stelle e strisce, e quanto sia quindi nella sostanza fallimentare, basta solo un piccolo esempio: il provvedimento proclamato dal vecchio e poi immediatamente ritirato dal nuovo presidente in merito all'inclusione di Cuba nella lista degli Stati terroristi.
Un sistema che da quando esiste pratica il terrorismo planetario come tattica e strategia per soggiogare Paesi e popolazioni e poi dà del terrorista agli altri, già solo per questo deve avere una gran faccia tosta, ma nel caso di Cuba la questione è oltremodo inammissibile e supera il confine con l’assurdo. Cuba, un Paese che pratica la solidarietà internazionalista, che accoglie studenti da tutto il Terzo Mondo (e non solo) nelle proprie Università e invia brigate di medici nelle zone del mondo dove nessuno osa spingersi, è giudicata “terrorista” da quell’esempio di carità e rettitudine ecumenica che sono gli Stati Uniti. In effetti sì, per certi standard l’internazionalismo è terrorismo…
Ma non c’è da stare lì a fare la punta alla forchetta: il problema non sta nel nuovo che ha annullato il provvedimento del vecchio presidente, non è che il vecchio si è ravveduto e il nuovo è un farabutto. Mettere o togliere Cuba dalla lista degli Stati terroristi è un provvedimento che si attua – lo abbiamo visto – come giocando col joystick e col mouse, ma i suoi effetti si abbattono in maniera devastante su un Paese già in difficoltà che ne risentirà in termini di sanzioni e restrizioni. Allo zio Sam mettere e togliere Cuba da quella lista maledetta non cambia e non costa nulla, mentre per Cuba cambia, e tanto. Ma gli “ecumenici” Stati Uniti, sempre preoccupati del benessere dei popoli del mondo, "cliccano" su DENTRO la lista oppure su FUORI con una leggerezza sconcertante. Il vecchio che ha cliccato su FUORI un attimo prima di andare via sapendo benissimo che il nuovo avrebbe cliccato su DENTRO, non è meno grottesco né meno farabutto.

Commenti
Posta un commento